Dopo essere entrato nella leggenda del ciclismo, sabato scorso, abbassando il primato dell’ora, il piemontese è volato a Parigi per demolire un altro primato.
Filippo Ganna illumina la terza giornata dei Mondiali di ciclismo su pista, in corso a Saint Quentin en Yvelines (Parigi). Il verbanese si è aggiudicato la finale dell’inseguimento maschile, che era anche un derby italiano, battendo il friulano Jonathan Milan, che si è dovuto “accontentare” dell’argento. Ma non solo: dopo avere polverizzato il record dell’ora appena sabato scorso, Ganna – all’atto di conquistare la quinta medaglia d’oro iridata – ha abbassato il record del mondo dell’inseguimento, fermando il tempo in uno straordinario 3’59”636.
Una prestazione mostruosa, quella di Ganna, che ne conferma – qualora ve ne fosse bisogno – la forza, la classe e lo straordinario momento di forma. In questo momento si può tranquillamente affermare che non ha rivali sulle piste di ogni dove. È lui il corridore da battere: per chiunque. Del resto, lo conferma il quinto oro iridato. Il podio dell’inseguimento è stato completato dal portoghese Alves Oliveira.
La grandezza di Ganna sta nella fame di successo che lo contraddistingue: subito dopo essere entrato nella leggenda del ciclismo, appena sabato scorso, abbassando il primato dell’ora, il piemontese dalla Svizzera è volato a Parigi per demolire un altro record: quello che Ashton Lambie aveva realizzato in Messico, dunque in altura, con il tempo di 3’59”930. «Quella di oggi è stata una delle giornate più intense – ha detto Ganna, a fine gara -: questa mattina non volevo scendere in pista, perché pensavo alle vacanze. I miei compagni, però, mi hanno convinto a cambiare idea; è per questo che li ringrazio».