Solo la finale Francia-Argentina ha generato 55 milioni di scommesse in Francia.
Per quanto controversa sia stata seguita in Francia, la Coppa del Mondo di calcio in Qatar ha fatto registrare nuove cifre, questa volta per le scommesse sportive. Circa 615 milioni di euro sono stati scommessi online durante la Coppa del Mondo di calcio del 2022, un importo superiore a quello previsto, ha dichiarato sabato all’AFP l’Autorità nazionale per il gioco d’azzardo (ANJ). La sola finale Francia-Argentina ha generato 55 milioni di scommesse, rispetto ai 37,5 milioni di Francia-Croazia nel 2018, ha dichiarato l’ANJ, confermando i dati pubblicati da Les Echos, che ha aggiunto che 30 milioni sono stati scommessi durante la semifinale Francia-Marocco.
In confronto, 366 milioni sono stati scommessi in totale per la competizione nel 2018 e 420 milioni per l’Euro nel 2021, secondo l’ente di controllo del settore, che pubblicherà una revisione più completa delle cifre e del comportamento delle scommesse a gennaio.
Previsioni ampiamente superate
L’ANJ aveva inizialmente previsto almeno 530 milioni di euro di scommesse su Internet in Francia durante la Coppa del Mondo, un aumento del 70% rispetto alla Coppa del Mondo 2018. Ma l’importo potrebbe variare a seconda dell’andamento della squadra francese nella competizione.
Il rapporto includerà anche una sezione sulle campagne pubblicitarie degli operatori (contenuti, volume e leve utilizzate). Lunedì l’associazione Addictions France ha denunciato le “discutibili tecniche di marketing” delle società di scommesse sportive e di alcolici, “gli altri vincitori” della Coppa del Mondo 2022.
“Onnipresenti nei luoghi pubblici e su Internet, gli operatori dei siti di scommesse online e le aziende produttrici di alcolici “incoraggiano pratiche malsane associando chiaramente il calcio al consumo di alcol e al gioco d’azzardo”, ha scritto l’associazione in un comunicato. Prima della Coppa del Mondo, le aziende del gioco d’azzardo e dei media si erano impegnate a fare una pubblicità più “responsabile”, limitando anche la pressione pubblicitaria sui minori.