
I mercati azionari globali continuano a perdere terreno per il terzo giorno consecutivo, mentre cresce l’apprensione tra gli investitori riguardo ai dazi statunitensi in arrivo e a un possibile inasprimento della guerra commerciale. In questo contesto di crescente incertezza, l’oro ha toccato un nuovo massimo storico, beneficiando della ricerca di beni rifugio.
L’indice MSCI World ha registrato la sua striscia negativa più lunga dell’ultimo mese, mentre un indicatore regionale delle borse asiatiche si avvia verso il calo più marcato dal 28 febbraio. Anche le criptovalute hanno subito una battuta d’arresto, mentre i rendimenti dei titoli di Stato decennali statunitensi sono leggermente scesi. I futures sugli indici azionari europei indicano un’apertura debole, mentre quelli statunitensi segnano un lieve ribasso. Il dollaro, invece, è rimasto pressoché stabile.
Da New York a Londra, passando per Hong Kong, gli investitori stanno riducendo l’esposizione al rischio in attesa dell’annuncio del presidente Donald Trump previsto per il 2 aprile. La nuova ondata di dazi, presentati come “tariffe reciproche”, segue l’introduzione di imposte su tutte le auto importate negli Stati Uniti. Il mercato teme che queste mosse possano aggravare l’inflazione e frenare la crescita economica americana, spingendo gli operatori a rivedere le proprie strategie.
“Fare previsioni su ciò che farà Trump è una perdita di tempo,” ha dichiarato Xin-Yao Ng di Aberdeen Investments, con sede a Singapore. “La nostra strategia è puntare su aziende che possano restare resilienti alle decisioni sui dazi. In caso di forte volatilità, cogliamo l’opportunità per fare acquisti a prezzi vantaggiosi.”
Trump ha definito il 2 aprile come una sorta di “Giorno della Liberazione” per gli Stati Uniti. Con la recente imposizione di un dazio del 25% su tutte le automobili prodotte all’estero, il presidente ha intensificato il confronto commerciale. Ha inoltre promesso che i dazi reciproci in arrivo la prossima settimana saranno “molto indulgenti”.
Secondo Kaanhari Singh, responsabile della strategia cross-asset per l’Asia presso Barclays, i mercati “stanno ancora sottovalutando i rischi legati ai dazi già annunciati”. In un’intervista a Bloomberg TV, ha aggiunto: “E questo senza nemmeno considerare ciò che potrebbe accadere il 2 aprile con le tariffe reciproche.”
In tutto il mondo, i gestori patrimoniali si stanno muovendo con cautela: molti stanno adottando un approccio neutrale, riducendo l’esposizione ai rischi o alleggerendo i propri portafogli. I volumi di scambio sui titoli del Tesoro americano sono in calo, poiché i trader evitano di assumere posizioni rilevanti. Alcuni puntano invece sulle opzioni come copertura in vista delle decisioni attese per la prossima settimana.
Mentre l’incertezza domina, cresce la domanda di asset difensivi come l’oro, considerato una riserva di valore nei momenti di turbolenza. La reazione dei mercati suggerisce che la fiducia verso la stabilità commerciale globale è nuovamente messa alla prova.