Apiù di 24 ore di distanza dal fischio finale, Juve-Salernitana continua a far discutere per il gol di Milik, valido, annullato per un fuorigioco di Bonucci, inesistente. La spiegazione dell’Aia, che ha scaricato le colpe sulla mancanza delle immagini relative alla posizione di Candreva, ha messo in luce come allo Stadium non ci fossero abbastanza telecamere per coprire tutte le situazioni di gioco. A disposizione per rilevare eventuali posizioni di offside ce n’erano soltanto cinque su un totale di 12 più quelle della Goal Line Technology e quella tattica della Lega di Serie A. Si tratta dello standard più basso tra quelli messi a disposizione di regia e Var. Ed è per questo che la posizione di Candreva è improvvisamente sparita, causando un piccolo terremoto.
Come parte danneggiata, la Juve non ha avanzato formalmente reclamo e non intende farlo, ma ha fatto trapelare una certa perplessità. Soprattutto perché si è deciso di affidarsi al Var pur consapevoli di non aver a disposizione tutte le immagini necessarie. Oltretutto, l’azione è iniziata da un calcio d’angolo ed è impossibile che sia sfuggita la presenza, determinante, del giocatore della Salernitana, che faceva opposizione sul traversone di Cuadrado. La direzione di gara, quindi, avrebbe dovuto scartare a priori le indicazioni di chi era al monitor, che non poteva giudicare su immagini incomplete. Al contrario, ci si sarebbe dovuti affidare al giudizio di chi era in campo, arbitro e guardalinee, che aveva assegnato il gol di Milik in assenza di indicazioni certe e diverse.
Sta di fatto, che secondo quanto raccolto da “la Repubblica”, proprio la Juve è la squadra che, dall’introduzione del Var, ha subito il maggior numero di correzioni contrarie (44) e che ha il saldo peggiore (-21). Ma almeno una è stata un clamoroso errore costato due punti.